Markos Vamvakaris, (1905-1972)
Il rebetis più influente nel mondo del rebetiko. Nato nell’isola di Syros, nelle Cicladi, unica isola cattolica nella Grecia ortodossa, da famiglia povera. Aveva cinque fratelli. Nel 1912, l'arruolamento di suo padre per le guerre balcaniche, lo costringe a lasciare la scuola prima di terminare la quarta elementare e a lavorare in un filatoio insieme con la madre. Ha fatto molti lavori, il garzone in alimentari e in una macelleria, il lustrascarpe, lo strillone, fino a quando uno sfortunato incidente nel 1917 lo obbliga a entrare da clandestino su una nave a vapore, e di fuggire da Syros a Pireo. Lì iniziò a lavorare come operaio addetto al carbone e dopo nove mesi lo raggiunge il resto della famiglia. Fa il facchino e il macellaio-scuoitore nel macello di Pireo. Nel 1942 si sposa con rito ortodosso con Vagheliò, sua seconda moglie e per questo è stato scomunicato dalla Chiesa cattolica, dopo il rifiuto della diocesi cattolica di Syros di annullare le prime nozze con la famosa Zigkoala, la sua prima donna. La scomunica è stata annullata nel 1966 dopo che aveva iniziato la seconda fase della sua carriera.
Inizia la sua passione per la musica poco prima di andare soldato nel 1924-25, quando ha sentito per caso, un amico di suo padre, Nikos Aivaliotis a suonare il buzuki . Entro sei mesi ha imparato a suonare il buzuki da solo, ascoltando altri musicisti nei vari tekè di Pireo. Anche se suonava molto bene, non lo faceva mai a pagamento, ma suonava solo per gli amici nei tekè, fino al 1934, quando le esigenze economiche e l'incoraggiamento del violinista Vracham lo spinsero a partecipare ad un’orchestra dietro compenso.. Qualche tempo dopo, nell'estate del 1934 crea la sua prima orchestra, il famoso "Quartetto del Pireo" , composta da lui stesso e Giorgos Batis , Stratos Pagioumtzis e Anestis Deliàs . Il Vamvakaris aveva iniziato a scrivere sue canzoni dal 1928-29, ma la sua carriera discografica inizia la seconda metà del 1932 con l'allora nuova casa discografica Columbia dove ha registrato la sua prima canzone " Efoumaram'ena vradi" (“Abbiamo fumato una notte”)e la strumentale "Serf Taxim " sull’altro lato del disco. Seguì una carriera brillante e altamente produttiva, sia con le case discografiche, sia nei locali dal vivo, che non si è fermata neanche durante l'occupazione.. Nonostante questo, nel 1950 Vamvakaris è malato di artrite, e questo lo porta ad un completo isolamento artistico. Vive in condizioni di povertà, soprattutto suonando in provincia e nelle feste del paese fino al 1959 quando Tsitsanis, che è il nuovo direttore artistico della Columbia, lo invita a registrare vecchie e nuove canzoni con la voce di Grigoris Bithikotsis . Qui inizia la seconda carriera del maestro, che ha avuto la fortuna di vedere il suo lavoro riconosciuto. È morto nella sua casa, a Kokinià, roccaforte rossa di Pireo nel 8 febbraio 1972.Di solito nei suoi dischi, Vamvakaris suonava il buzuki e cantava lui stesso.Le canzoni registrate sono più di 200. La maggior parte sono registrate in dischi a 78 giri, tra il 1933 e il 1956. Dal 1932 al 1960 ha registrato 149 brani di propria composizione e 220 come interprete (131 propri e 89 di altri autori), di autori come Spiros Peristeris (30 canzoni), il Tsitsanis (24 canzoni), Apostolos Hatzihristos (7 brani) e altri.
M. Vamvakaris
1. Rimbombano le prigioni - Αντιλαλούν οι φυλακές, 1935
Αντιλαλούνε οι φυλακές
τ' Ανάπλι και Γεντί Κουλές
Αντιλαλούνε τα σήμαντρα
Συγγρού και παραπήγματα
Αν είσαι μάνα και πονείς
έλα μια μέρα να με δεις
Έλα πριν με δικάσουνε
κλάψε να μ' απαλλάξουνε
Rimbombano le carceri
di Nafplion e Ghedì-Koulès
Risuonano le sirene
di Sigroù e Parapigmata
Se sei madre e provi dolore
vieni un giorno a trovarmi
Vieni prima che mi giudicano
e piangi cosi mi scagionano.
2. Θέλω μαστούρης να γινώ, Voglio sballare, (M. Vamvakaris)
Θέλω μαστούρης να γινώ
να 'ρθω να 'μαι μαζί σου,
γιατι εσένα αγαπώ αμάν, αμάν
κι όχι την αδερφή σου.
Μπαγάσηδες τα αδέρφια σου,
για μένα δεν τους νοιάζει,
με κλείσανε στη φυλακή αμάν, αμάν
κι έχω γι' αυτούς μαράζι.
Τη στρίγκλα τη μανούλα σου
που όταν με δει με βρίζει,
της εύχομαι στα γηρατειά αμάν, αμάν,
σαν σκύλα να γαβγίζει.
Voglio farmi e sballare
venir per star con te
perché è te che amo, aman, aman
e non tua sorella.
Falsi, disonesti i tuoi fratelli
di me nulla gli importa
in carcere mi chiudono, aman, aman
di loro mi lamento.
Alla strega di madre tua
che mi vede e mi insulta
le auguro in vecchiaia, aman, aman
di abbaiare come cagna.
3. Καραντουζένι, Karadouzeni (M. Vamvakaris)
Έπρεπε να 'ρχόσουνα μάγκα
μες τον τεκέ μας
και ν'άκουγες το μπαγλαμά
και τις διπλοπενιές μας.
Να κάτσεις να 'φχαριστηθείς
ν' ακούσεις και λιγάκι
θέλεις δε θες να σηκωθείς
βόλτα για ζεϊπεκάκι.
Νά 'κουγες το αραμπιέν
και το καραντουζένι
και σε λιγάκι θά 'λεγες
ο αργιλές θα γένει.
Να σου φύγουν οι καημοί
να σπάσεις νταλγκαδάκι
απ' τις πενιές που θά 'κουγες
από το μπουζουκάκι.
Dovevi venire magha
nel nostro di tekè
per sentire il baglamà
i nostri doppi assoli
Seduto e piacevole
ascolterai un po’
vuoi e non vuoi ti alzerai
per un giro di zeibekiko
Ascoltando l’arabièn
e il karaduzeni
dopo un pò dirai
di preparare il narghilè
Volerano i problemi
si scioglieran le pene
ascoltando melodie
dal piccolo buzuki
4. Ο ισοβίτης, L’ergastolano, (M. Vamvakaris)
Στη φυλακή με κλείσανε ισόβια για σένα
τέτοιο μεγάλονε καημό επότισες εμένα
εσύ 'σαι η αιτία του κακού για να με τυραννούνε
οι πίκρες και τα βάσανα να με στριφογυρνούνε
Τώρα θα κάνω έφεση μήπως με βγάλουν όξω
κακούργα δολοφόνισσα για να σε πετσοκόψω
να σου 'χυνα πετρέλαιο κι ύστερα να σε κάψω
και μέσ' στο ξεροπήγαδο να πάω να σε πετάξω
Εφτά φορές ισόβια τότε να με δικάσουν
και στη κρεμάλα τ' Αναπλιού εκεί να με κρεμάσουν
όλους συνόρκους δικαστές πλάνεψε η ομορφιά σου
με δίκασαν ισόβια για να γενεί η καρδιά σου
Με τη ραδιουργία σου μπουζούριασα το Χίτη
χωρίς να θέλω μ' έκανες να γίνω ισοβίτης
τέτοια μεγάλη εκδίκηση να την εξεμπουκάρω
όπως τον Έκτορα ο Αχιλλεύς τον έσερνε στο κάρο
Per te, in carcere mi chiudono, ergastolo mi danno
quanta pena e delusione mi hai instillato
tu sei la causa del male che mi affligge
un vortice stretto di tormenti e amarezze
Adesso farò appello forse mi faran uscire
per farti a pezzi crudele assassina
ti cospargo di benzina e poi ti darò fuoco
e i resti dopo butterò dentro il pozzo secco
E allora sette ergastoli sicuro mi daranno
nel carcere di Nafplio li mi impiccheranno
tutti, giurati e giudici sedotti dalla tua bellezza
sentenziano l’ergastolo per fare te contenta.
Per i tuoi intrighi ho accoppato il fascista
senza volerlo, a causa tua sono ergastolano
una tale gran vendetta appena esco fuori
come Achille che Ettore cadavere tira dietro al carro.
5. Markos Primo Ministro (M.Vamvakaris)
Ο Μάρκος υπουργός
Όσοι γινούν πρωθυπουργοί
όλοι τους θα πεθάνουν
τους κυνηγάει ο λαός
απ' τα καλά που κάνουν
Βάζω υποψηφιότητα
πρωθυπουργός να γίνω
να κάθομαι τεμπέλικα
να τρώω και να πίνω
Και ν' ανεβαίνω στη Βουλή
εγώ να τους διατάζω
να τους πατώ τον αργιλέ
και να τους μαστουριάζω
Tutti i primi ministri
tutti moriranno
gli dà la caccia il popolo
per il bene che fanno
Mi candido, mi candido
divento primo ministro
nel ozio mi crogiolo
mangiando e bevendo
E salendo in Parlamento
son io che li comando
schiaccio a tutti il narghilè
e sballano fumando
Parole, musica e prima esecuzione, 1936, di Markos Vamvakaris . Nei primi mesi del 1936 morirono ben tre ex primi ministri, Kondilis, Venizelos e Demergìs: bell'occasione di sarcasmo per un "maghas" verace come Markos. Inserisco tradotta anche la prima strofa, che il testo a fronte non riporta.
6. Όσοι έχουνε πολλά λεφτά, Quelli che hanno un sacco di soldi (M.Vamvakaris)
Όσοι έχουνε πολλά λεφτά
να 'ξερα τι τακάρουν
άραγε σαν πεθάνουνε, βρ' αμάν-αμάν,
μαζί τους θα τα πάρουν
Εγώ ψιλή στην τσέπη μου
ποτές δεν αποτάζω
κι όλα τα ντέρτια μου περνούν, βρ' αμάν-αμάν,
μόνο σαν μαστουριάζω
Αφού στον άλλονε ντουνιά
λεφτά δε θα περνάνε
τα 'χουν και τα θυμιάζουνε, βρ' αμάν-αμάν,
δεν ξέρουν να τα φάνε
Quelli che hanno tanti soldi
voglio sapere cosa li fanno
sarà che quando muoiono, eh, amàn - amàn,
con sè li porteranno
Denaro in tasca
è raro che si fermi
e tutte le rogne passano, eh, amàn - amàn,
solo se sballo forte.
Siccome all'altro mondo
i soldi non gireranno,
li tengono e li incensano, eh, amàn - amàn,
non sanno divertirsi.
7. Ψεύτικος ντουνιάς, Falso mondo (M.Vamvakaris)
Ψεύτικος είναι ο ντουνιάς
και ψεύτικη η ζωή μας
αφού στη μαύρη γη θα μπει
μια μέρα το κορμί μας
Όσοι και αν έχουνε λεφτά
τίποτα δεν αξίζουν
θα 'ρθει μια ξαφνική στιγμή
σαν το κερί να σβήσουν
Αυτή την ψεύτικη ζωή
πρέπει να την χαρούμε
πρέπει να την γλεντήσουμε
όπως και να την βρούμε
Το χρήμα και την εμορφιά
ο Χάρος τα μαραίνει
σ' αυτό τον ψεύτικο ντουνιά
μόνο η κακία μένει
Falso è il mondo,
e falsa la nostra vita
tanto in terra nera entrerà
tanto in terra nera entrerà
un giorno il nostro corpo
Quelli che i soldi tengono
non valgono a niente
un attimo e improvisamente
saranno come candele spente
In questa vita falsa
bisogna divertirsi
in festa dobbiamo essere
comunque la troviamo
Denaro bellezza,
la morte li apassisce.
in questo falso mondo
solo la cattiveria resta.
8.Πειραιώτικος μανές, Amanes Pireotiko (M.Vamvakaris)
Είναι πικρός ό θάνατος
μά είναι κι ησυχία x2
γιατί γλυτώνει τό κορμί x2
από τήν τυρανία
E’ amara la morte
ma porta la pace
perché salva il corpo
dalla tirannia.
9. Ο μαστούρας Lo sballato (M.Vamvakaris)
Σαν μαστουριάσω και γίνω
λειώμ' από τη μαστούρα,
ξεχν' όλα μου τα βάσανα
κι όλη μου τη σκοτούρα.
Με πίκρες και με βάσανα
με προίκισεν η φύση,
κι όλα περνούν και χάνονται
μόνο με το χασίσι.
Κι έτσι ησυχάζω και περνώ (δις)
κι ευφραίνω το κορμί μου
απ' τη μαστούρα την πολλή
που 'χω στη κεφαλή μου.
Εγώ μάγκας γεννήθηκα
και μάγκας θα πεθάνω,
και ας φυτρώσουν χασισιές
στον τάφο μ' από πάνω.
Quando sballo
e sono pieno
scordo le pene
e tutti i tormenti
Pene e amarezze
una dote di natura
tutto passa e si perde
solo con il hashish
Cosi mi rilasso vado avanti
gioia per il mio corpo
il molto stupore
che ho nella mente
Io sono nato maghas
e maghas morirò
e crescerà l’hascish
sulla mia tomba.
9. Accendilo Stavro, accendilo, Κάν' τονε Σταύρο, κάν' τονε (M.Vamvakaris)
Κάν' τονε Σταύρο κάν' τονε
βάλ' του φωτιά και κάφ' τονε (2)
Κάν' τονε Σταύρο κάν' τονε
- Αλά...τουρούχου ντάχου ντάχου ντα τουρούχου (φωνή Στράτου Παγιουμτζή)
Δώσε του Γιώργου του τρελού
του μάστορα του ξυλουργού (2)
Δώσε του Γιώργου του τρελού
Τράβα βρε Γιάννη αραμπατζή
που' σαι μαγκιόρος τεκετζής (2)
Τράβα βρε Γιάννη αραμπατζή
- Με λίγωσες αδερφάκι (φωνή Στράτου Παγιουμτζή)
Δώσε του Νικολάκη μας
να βγάλει το μεράκι μας (2)
Δώσε του Νικολάκη μας
- Γεια σου Μάρκο μερακλή. Γεια σου κι εσύ τεμπέλη μου με το μπαγλαμά σου (φωνή Γιώργου Μπάτη)
Τζούρα δώσε του Μπάτη μας
του μόρτη του μπερμπάντη μας (2)
Τζούρα δώσε του Μπάτη μας
- Φτάνει πια, τον έφαγες (φωνή Στράτου Παγιουμτζή)
Accendilo Stavro, accendilo
metti fuoco e brucialo
Passalo a Giorgos, il matto
maestro falegname
Tira Gianni il cocchiere
che è un fine teketzìs
Dallo al nostro Nikolaki
che tira fuori la nostra passione
Passa un tiro al nostro Batis
chè è un furbo e un donnaiolo